Trasporti e pendolarismo nell’Autunno caldo veneto. Oggetto di lotta e nuova risorsa dell’agire collettivo
Résumé
Le questioni dei trasporti e del pendolarismo appaiono marginali durante l’Autunno caldo nel corso del quale l’accento è stato posto maggiormente sulle condizioni di lavoro in fabbrica. Nel Veneto vengono soprattutto ricordate le grandi lotte dei chimici e dei metalmeccanici di Porto Marghera e, a partire da novembre e sotto la spinta dei sindacati, le lotte per le riforme (casa, fisco, sanità) che ebbero una forte risonanza anche a Venezia. Tuttavia, fu proprio durante questa stagione di rinnovamento dei contratti che emersero le prime rivendicazioni legate al costo e al tempo di trasporto dei lavoratori. Dopo aver preso in considerazione le specificità del modello industriale e della mano d’opera veneti, analizziamo, a partire dalle testimonianze dei lavoratori e della pubblicistica dell’epoca, come la questione del pendolarismo si è imposta – anche se marginalmente – fra le rivendicazioni dell’Autunno caldo. Il tema è stato anche oggetto di confronto fra i sindacati e i gruppi extraparlamentari sia per quanto riguarda le rivendicazioni che le forme di lotta. Esaminiamo in particolare l’esempio delle lotte per i trasporti organizzate dal Comitato operai-studenti di Chioggia, che, dopo una prima vittoria ad ottobre, avrebbero dato avvio a maggiori richieste e mobilitazioni negli anni successivi. Dalle lotte sulla mobilità mostriamo infine come lo stesso pendolarismo sia diventato una risorsa dell’agire collettivo, uno degli elementi del repertorio d’azione dei militanti in quanto medium di diffusione delle lotte sul territorio.